Capire la differenza fra aerobico e anaerobico può essere un po’ complicato per chi non è a conoscenza dei meccanismi con cui il corpo umano genera energia. Questi due metodi sono strettamente correlati ai muscoli e, se tenuti ben in considerazione, possono risultare determinanti per l’efficienza di un allenamento.
Il significato letterale di aerobico è “in presenza di ossigeno”, ciò lascia ben intuire come questo primo metodo funzioni. L’energia consumata dai muscoli in questa fase è prodotta quasi interamente bruciando l’ossigeno fornito dal sistema cardiorespiratorio. Si tratta della fase migliore per l’allenamento, poiché insieme all’ossigeno, vengono bruciati anche i grassi.
Chi punta al dimagrimento dovrebbe quindi cercare di lavorare sempre in questo regime, mantenendo i muscoli ben ossigenati. Un altro vantaggio del metodo aerobico è un progressivo incremento della quantità di ossigeno trasportata dal sangue. Più ci si allena in questa soglia, più a lungo si potrà durare. Sono esempi validi di quanto appena asserito: il nuoto, la corsa, il jogging e la bicicletta.
Quando si supera la soglia della tolleranza aerobica e l’ossigeno fornito non è più in grado di fornire l’energia necessaria ai muscoli per mantenere lo sforzo, cominciano a venire bruciati gli zuccheri, in particolare il glucosio. Ci si trova quindi nella fase anaerobica dell’allenamento.
In questa fase si ha la produzione dell’acido lattico, noto agli sportivi per essere un sintomo dell’affaticamento da non sottovalutare. Questa sostanza è infatti il risultato della lavorazione del glucosio per la produzione di energia, ma per certi versi è anche nociva.
Quando si entra in questa fase è bene sospendere l’allenamento e attendere qualche tempo, lasciando riposare il corpo e i muscoli. Risulta dunque facile comprendere come aerobico e anaerobico siano strettamente correlati fra loro. Per un allenamento corretto è fondamentale ampliare il più possibile la fase aerobica in modo che i grassi vengano bruciati e la resistenza aumentata.
I modi migliori per riconoscere l’inizio della fase anaerobica sono i segnali inviati dal corpo stesso. La mancanza di fiato, l’iperventilazione e il dolore muscolare sono tutti allarmi da non sottovalutare. Va tuttavia precisato che si possono comunque svolgere attività in maniera anaerobica col giusto allenamento.
Esiste un programma denominato Interval Training che punta ad alternare fasi aerobiche e anaerobiche negli esercizi, in modo da rinforzare il sistema cardiovascolare. Gli esercizi di questo tipo devono durare un minimo di 20/30 minuti.