Con il termine cifosi si indica una deformazione della colonna vertebrale. Nei casi più comuni la deformità si presenta sottoforma di una curvatura localizzata nella zona lombo-sacrale. L’avanzare dell’età tende ad accentuare i segni di questa patologia, facendo comparire quella che in linguaggio comune è conosciuta come “gobba”.
I soggetti più colpiti sono le donne ma può presentarsi anche negli uomini e nei bambini. Tenerne sotto controllo l’evoluzione è fondamentale per evitare eventuali complicazioni. L’ipercifosi si ha quando la curvatura supera i 45 gradi e può comportare difficoltà respiratorie e neurologiche.
Sono molte le cause che possono accentuare la cifosi e variano da individuo a individuo. Se ne possono identificare di origine fisiologica, ma anche alcune legate alle abitudini comportamentali. Eccole nel dettaglio:
Esistono molte altre cause per questa patologia, ma quelle sopra elencate sono le più comuni. Alcune di esse non possono essere evitate né previste, ma altre possono essere affrontate con un po’ di impegno e buone abitudini.
I metodi più utilizzati per identificare la cifosi sono due: l’anamnesi e l’esame obiettivo. La prima è un esame vocale e visivo durante il quale il medico pone al paziente domande sulle proprie abitudine e sulla storia clinica.
In questo modo è facile risalire ad eventuali cause ambientali scatenanti o legate a disturbi congeniti. Nel secondo caso si effettuano esami più approfonditi attraverso radiografie della colonna vertebrale. Questo aiuta a determinare la gravità della curvatura e eventuali altre concause.
Le cure cambiano in base alle cause della cifosi e spaziano dall’esercizio fisico (nuoto) a veri e propri interventi chirurgici nei casi più gravi.