La fibromialgia, anche detta sindrome fibromialgica, è una patologia dai tratti ancora sconosciuti. Sono molte le persone che ne soffrono ma non se ne conosce ancora l’effettiva causa scatenante, il che, spesso, ne rende anche difficile la diagnosi. Di seguito un breve riassunto di quanto i medici hanno appreso fino ad ora sull’argomento.
Gli studi, per ora, classificano la fibromialgia come una sindrome reumatica idiopatica e multifattoriale. Questo perché tende a coinvolgere i fasci di muscoli più soggetti a stress (ad esempio legato ad un tipo di lavoro ripetitivo e usurante), dando origine a dolori di diverso tipo. A volte mostra anche sintomi tipici degli stati depressivi o d’ansia.
La sintomatologia più comune si manifesta con dolori muscolari e ai tessuti fibrosi (tendini e legamenti) che possono essere di tipo cronico – diffuso, fluttuante e migrante. Può esserci anche uno stato di rigidità o astenia (calo di forza con affaticamento). Sono presenti spesso disturbi cognitivi, insonnia o disturbi del sonno e alterazioni della sensibilità agli stimoli.
Visto l’enorme ventaglio di sintomi che la caratterizzano (tutti estremamente variabili da paziente a paziente), non è facile fare una diagnosi sicura. I medici, infatti, tendono a classificare i disturbi come fibromialgia, solo dopo aver escluso altre patologie; si parla quindi di diagnosi differenziale.
Le reali cause scatenanti della fibromialgia sono tutt’ora sconosciute. Si sono tuttavia fatte molte ipotesi con studi scientifici dettagliati a loro sostegno. Ciò non di meno i risultati non hanno evidenziato una certezza concreta nelle origini di questa patologia, per questo si continua a fare ricerca in merito. Attualmente, le ipotesi più accreditate riguardano:
Questi fattori possono causare un tilt nei maggiori recettori neurologici, con effetti visibili anche a livello fisico. Altre ipotesi, invece, sostengono che si tratti di una patologia legata alla muscolatura o al metabolismo del soggetto, con alcuni studi che ipotizzano addirittura la possibilità che sia una neuropatia non identificata.
Insomma, ad oggi non c’è ancora una reale conoscenza delle origini della fibromialgia, per questo anche le possibili terapie sono in fase sperimentale. Le linee guida proposte dai medici, tuttavia, si focalizzano sull’avere un riposo corretto, un’alimentazione equilibrata e sul fare esercizio fisico regolare.