Allo stato attuale dei fatti, l’incontinenza urinaria rappresenta un disturbo comune che viene trattato in modo diverso a seconda delle casistiche: le principali soluzioni sono quella chirurgica, quella rieducativa, quella ambulatoriale e quella farmacologica.
 

Terapia chirurgica

L’intervento chirurgico viene prescritto per incontinenza urinaria quando risulta necessario ripristinare un supporto per l’uretra e la vescica. Esso è consigliato in primis in presenza di incontinenza da sforzo (ovvero quella che si manifesta starnutendo, tossendo, ecc.).
 
In linea generica, questo tipo di chirurgia mira alla ricostruzione delle strutture a sostegno della vescica e ha un periodo di recupero pari a circa tre settimane. Per ridurre l’impatto dell’intervento sul paziente si può optare in favore di tecniche mini-invasive tipo quella TVT.
 

Terapia rieducativa

La terapia della rieducazione pelvica ha uno scopo talvolta preventivo e altre volte curativo. Suo obiettivo primario è quello di rafforzare i muscoli tramite l’uso di apparecchiature elettriche e/o tramite l’esecuzione di appositi esercizi fisici.
 

Terapia ambulatoriale

La terapia ambulatoriale (detta anche di iniezioni parauretrali con Bulking Agent) sostituisce al meglio l’intervento chirurgico. Questa richiede l’applicazione nei tessuti dell’uretra di un agente volumizzante capace di garantire un buon sostegno (le iniezioni sono in anestesia locale).
 

Terapia farmacologica

Quando l’incontinenza urinaria viene curata con la terapia farmacologica, in genere è perché il tono dello sfintere si presenta più debole per effetto dei pochi ormoni generati dalla menopausa. Le medicine più adoperate in questi casi sono ormoni, parasimpaticolitici e antispasmodici.
 
Inutile precisare il fatto che la scelta della terapia da adottare in presenza di incontinenza urinaria va fatta da uno specialista. Lo stesso eseguirà una serie di controlli per accertare l’entità del problema e prescriverà la cura più indicata.
 
Le soluzioni fai da te sono sempre assolutamente sconsigliate, perché rischiano di peggiorare il disturbo ancora di più. Anche se si pensa di sapere come affrontare la cosa, un parere medico è sempre utile.
 
Per quanto concerne le tempistiche di azione, appena si riscontra la presenza del problema è opportuno agire seduta stante. Così facendo si riducono in maniera drastica i disagi da affrontare nel breve, medio e lungo periodo.

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