Hai lesionato il menisco? Accertarsi che il trauma subito sia proprio questo è molto importante e talvolta difficile.

I menischi sono in realtà due; situati all'interno del ginocchio e composti da fibrocartilagine e presentano struttura a c. Il menisco interno è definito mediale mentre quello esterno laterale. Essi migliorano la congruenza tra tibia e condili femorali, svolgendo anche la funzione di cuscinetti ammortizzatori. La loro forma si è sviluppata per garantire stabilità al ginocchio.

Lesioni del menisco: sintomi

I menischi si possono danneggiare in due differenti maniere: le lesioni traumatiche, provocate da distorsioni o, appunto, traumi al ginocchio, prediligono lo sportivo, spesso giovane. Al contrario, quelle degenerative coinvolgono principalmente i pazienti over 40 e sono legate ad usura articolare.

I più consueti sintomi di una lesione del menisco sono dolore e gonfiore al ginocchio coinvolto, limitazioni e difficoltà nelle attività quotidiane che coinvolgono la gamba nonché fastidi più o meno severi mentre si lavora o si fa sport. Con il termine meniscopatie indichiamo tutti quei disturbi che possono colpire il ginocchio e possono insorgere in ogni tipo di paziente. Si stima che oltre il 50% di esse riguardi gli sportivi.

Un medico ortopedico riesce spesso a identificare una meniscopatia semplicemente tramite visita ambulatoriale, conversando con il paziente e analizzandone i sintomi. Per avere certezza della diagnosi, ad ogni modo, non è raro prescrivere un'indagine strumentale come risonanza magnetica o TAC.

Rigidità, blocco articolare, difficoltà a flettere o estendere l'articolazione, scricchiolii di quest'ultima, perdita di forza muscolare nella gamba o ipotrofia del quadricipite: tutti questi sintomi possono darti l'idea che ci sia una lesione al menisco.

Lesioni del menisco: come si trattano?

I trattamenti variano sia a seconda del tipo di lesione sia alla sua gravità, va naturalmente tenuto conto anche dell'età del paziente. Analizzate queste variabili, si può decidere di procedere in maniera conservativa oppure chirurgica. La prima è indicata in caso di meniscopatie lievi, mentre la seconda è consigliata in casi più gravi. Talvolta, se la lesione è particolarmente severa, non vi è alternativa all'intervento chirurgico.


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