Con il termine stenosi cervicale si indica una compressione del canale spinale presente all’interno della colonna vertebrale. Dentro questo condotto, che copre tutta la lunghezza della spina dorsale, passano i fasci di nervi che costituiscono (insieme al cervello) il sistema nervoso centrale.
Un danno parziale come il restringimento del condotto può essere causa di fastidi, dolori e disfunzioni motorie (nei casi più intensi). Si tratta, tuttavia, di uno dei disturbi più comuni alla colonna vertebrale ed è legato, nella maggior parte dei casi, all’età. Riconoscerlo e identificarne le cause è fondamentale per procedere con la terapia più adeguata.
Il principale responsabile della comparsa di una stenosi cervicale è l’invecchiamento. In questi casi la patologia diventa di tipo degenerativo e assume il nome di stenosi cervicale degenerativa, appunto. Con il progredire dell’età, le vertebre tendono a subire modifiche strutturali, indotte dallo stile di vita e dalla genetica.
Esistono anche cause scatenanti che esulano dal contesto dell’età, che possono portare alla comparsa della stenosi cervicale in qualunque momento. I traumi alla colonna vertebrale sono un chiaro esempio, ma anche tumori spinali, ernie al disco cervicali, malattia di Paget, spondilolitesi cervicale e malformazioni congenite.
Fra i sintomi più comuni della stenosi cervicale ci sono: dolori al collo e agli arti superiori, goffaggine nelle mani, perdita di forza e formicolio negli arti superiori, bruciore e disturbi all’equilibrio. Esistono anche complicazioni per la suddetta patologia che, nei casi più gravi, possono portare anche alla paralisi parziale o completa.
Il procedimento per identificare la stenosi cervicale si divide in due fasi: dapprima si procede con l’esame obiettivo e l’anamnesi del paziente, poi si passa alla diagnostica per immagini. Nella prima fase il medico verifica la sintomatologia lamentata dal soggetto, mentre con l’anamnesi investiga le possibili cause. L’esame per immagini costituisce la conferma definitiva attraverso TAC, raggi X e risonanza magnetica.
Le terapie variano a seconda delle cause e possono essere di tipo conservativo (tramite massaggi mirati, riposo funzionale e l’assunzione di farmaci), oppure di natura chirurgica se il problema si rivelasse essere grave. Alla comparsa dei primi sintomi è consigliabile rivolgersi tempestivamente al medico, in modo da identificare subito il problema ed evitare danni più consistenti.