05 Settembre 2018
La
Tecar terapia o semplicemente Tecar (trasferimento energetico capacitivo e resistivo) rappresenta una nota e moderna tecnica riabilitativa utilizzata in primis per il trattamento di infiammazioni e di traumi. Il suo impiego è poi particolarmente indicato per sconfiggere gli stati dolenti di articolazioni, colonna vertebrale e muscoli.
Che si tratti di malattie muscolari o articolari, piuttosto che di malattie dei nervi, tendinopatie o traumi, la Tecar terapia funge dunque da valido rimedio. Essa funziona tramite l’uso di una particolare macchina (in grado di generare un campo magnetico ad alta frequenza) collegata a una piastra di metallo.
Dal punto di vista del
funzionamento, tale macchinario sfrutta il principio del condensatore e stimola la vasodilatazione del punto trattato. Ciò provoca un incremento della temperatura e un maggiore afflusso sanguigno: fenomeni che spingono il corpo ad intraprendere un autonomo processo di guarigione.
La Tecar terapia consente una
duplice modalità di lavoro (che spesso viene adoperata simultaneamente):
- quella capacitiva: utile in presenza di vasi sanguigni - linfatici, tessuti molli o tessuto connettivo;
- e quella resistiva: utile in presenza di problematiche più radicate o di tessuti duri.
Per farla semplice possiamo dire che il
trattamento in questione stimola la vasodilatazione, la circolazione del sangue, il calore e l’ossigenazione dei tessuti. Inoltre, esso spinge il corpo verso la guarigione, asseconda il drenaggio linfatico e agevola il rilascio di endorfina (proprio tale fenomeno gli permette di influire sul dolore).
Dal punto di vista dei
benefici, la Tecar terapia diminuisce gli stati dolenti, fornisce supporto agli individui che praticano sport, aiuta la rigenerazione del corpo, rende più rapido il recupero post traumatico e a livello fisico consente di intervenire quasi ovunque senza alcun genere di problema.
Anche se con tale pratica i benefici sono già percepibili a partire dal primo trattamento,
si consigliano 5-10 sedute da mezz’ora ciascuna. Il numero di sedute cambia naturalmente a seconda del tipo di disturbo (acuto, cronico, ecc.). Per evitare di commettere errori si suggerisce di interpellare uno specialista.
Un capitolo a parte va dedicato ai casi in cui la
terapia in questione va evitata. Tra i principali rientrano gli stati di gravidanza, i soggetti con pacemaker e coloro i quali sono molto sensibili alle temperature alte.
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